Michelangelo Pistoletto
Michelangelo Pistoletto: un’arte per la pace
Un’anticipazione dell’intervista con l’artista che pubblicheremo nel prossimo numero di Atlas Missio
Michelangelo Pistoletto, uno dei protagonisti dell’arte contemporanea, è noto per il suo impegno nel coniugare creatività artistica e responsabilità sociale. Al centro della sua opera si trova il concetto del Terzo Paradiso, un simbolo che rappresenta la fusione tra natura e artificio, un invito a riflettere sul futuro dell’umanità. In questa intervista, Pistoletto esplora temi universali come la pace, la guerra e il conflitto, offrendo una visione in cui l’arte diventa uno strumento fondamentale per costruire un mondo più sostenibile e armonioso.
Quello dell’arte è stata spesso visto come uno spazio privo di responsabilità. Lei si colloca in una posizione opposta rispetto a questa concezione deresponsabilizzata e deresponsabilizzante dell’arte… Pensiamo, in particolare, al suo lavoro sul Terzo Paradiso, tentativo di conciliare in modo non conflittuale gli opposti…
Il Terzo Paradiso rappresenta una nuova fase dell’umanità. Non è un’utopia, ma una responsabilità collettiva che dobbiamo assumerci per ristabilire l’equilibrio tra natura e artificio. In questo senso, il Terzo Paradiso è un simbolo di pace: non una pace passiva, ma una pace preventiva. Una pace che si costruisce attraverso un processo attivo di riconciliazione tra gli opposti, compresi i conflitti interni e quelli globali.
Come si rapporta la sua visione con l’attualità, dove vediamo sempre più guerre e conflitti emergere in varie parti del mondo?
Il conflitto fa parte della condizione umana. Tuttavia, l’arte ha il potere di trasformare questa energia distruttiva in creatività costruttiva. Potremmo dire che l’arte è una via per la fraternità. Il Terzo Paradiso è infatti un invito a riflettere sul modo in cui possiamo trascendere la guerra, non negandola, ma integrandone le energie in un processo di trasformazione generativa. È attraverso la comprensione profonda del conflitto che possiamo raggiungere una pace autentica.
In che modo l’arte può contribuire a risolvere questa tensione, senza lasciare che il conflitto ci seduca e, infine, ci schiacci?
L’arte crea spazi di riflessione e di dialogo che vanno oltre i confini. Essa parla all’umano e in questo senso può essere un potente strumento di pacificazione. La forza dell’arte sta infatti nella sua capacità di parlare a tutti, creando ponti dove ci sono fratture.
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